Già in precedenza il governo era intervenuto con una misura che, in deroga a quanto previsto dall’art. 51, c. 3, TUIR, ha modificato l’articolo 51 c.3 del TUIR portando, per il periodo d’imposta 2022, a Euro 600,00 annui il limite di esenzione per le erogazioni liberali di beni e servizi da parte dei datori di lavoro ai lavoratori, aggiungendo la possibilità di rimborsare sino a tale importo anche quanto speso dai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Il nuovo decreto, denominato, con fantasia davvero ammirevole, “Aiuti Quater”, innalza ulteriormente per il 2022 il tetto di esenzione fino a € 3.000,00.

La documentazione necessaria a giustificare il rimborso (le bollette di gas, acqua ed elettricità) dovranno essere conservate dal datore di lavoro per 5 anni in caso di controlli degli enti ispettivi; in alternativa è possibile far rilasciare al lavoratore una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dove si dichiara che le bollette sono in suo possesso e che si impegna a conservarle per i suddetti 5 anni.

Il limite di Euro 3.000,00 è il limite massimo, quindi il datore può rimborsare anche cifre inferiori, oppure in parte erogare la liberalità come rimborso delle utenze e in parte con altri beni o servizi.

Lo sforamento anche di un solo Euro dal limite previsto, comporta l’assoggettamento dell’intero importo.

Ma non è tutt’oro quel che luccica; da quanto sopra esposto deriva la necessità di fare attenzione a non superare la soglia limite di Euro 3.000,00 ed in tal senso consigliamo di valutare bene se e cosa si dà ai dipendenti durante l’anno.

Ad esempio l’insospettabile panettone natalizio, al quale nessuno penserebbe, rientra nelle liberalità e, quindi, se si rimborsassero 3.000,00 Euro di bollette e si regalasse anche il panettone a Natale, si sforerebbe il limite e verrebbe richiesto il pagamento delle imposte su tutto l’importo.